Webank e la “Banca che vorrei”: “Cerchio d’oro” dell’innovazione finanziaria 2010 #PremiERiconoscimenti
Un nuovo, importante riconoscimento è stato attribuito al progetto “La Banca che vorrei” promosso da Webank per la categoria “Organizzazione&Operations”, nell’ambito del prestigioso “Cerchio d’Oro dell’innovazione finanziaria”.
Il premio, indetto da AIFIn (Associazione Italiana Financial Innovation), punta a valorizzare i progetti più innovativi in ambito bancario, assicurativo e finanziario; vi hanno partecipato 29 intermediari finanziari di diversa tipologia e dimensione, per un totale di 75 progetti.
Il premio, basandosi sui principi di indipendenza, obiettività ed eticità ed essendo aperto a tutti gli intermediari bancari, assicurativi e finanziari, si propone di:
- essere un riconoscimento all’innovatività degli intermediari bancari, assicurativi e finanziari e alle loro capacità di anticipare e/o guidare i cambiamenti di mercato
- essere un riconoscimento ai manager che hanno attivato e gestito le iniziative innovative e al loro staff
- essere una “guida” per il mercato delle iniziative più innovative e uno stimolo all’innovazione
- promuovere la cultura dell’innovazione nel settore bancario, assicurativo e finanziario.
“La Banca che vorrei” è la prima piattaforma italiana di social banking: il premio, ricevuto a pochi mesi dal lancio della piattaforma, conferma la validità dell’intuizione avuta da Webank. Sulla piattaforma, gli utenti possono condividere le proprie idee riguardanti la banca:
- servizi che vorrebbero fossero implementati
- proposte per il miglioramento delle procedure
- sviluppi tecnologici o accorgimenti grafici.
Le idee possono riguardare i diversi ambiti di attività: banking, trading, investimenti, mutui e prestiti, mobile, sicurezza. I membri della community posso esprimere il loro apprezzamento, votando i diversi contributi. Webank prende in attenta considerazione ogni singolo spunto, realizzando concretamente quelli più validi e dimostrando così di attribuire un reale valore alle opinioni dei suoi clienti.
Si tratta di un’innovativa estensione delle logiche del “web 2.0” al mondo bancario: l’azienda ed il consumatore divengono co-creatori di valore, innescando un meccanismo di comunicazione bidirezionale e dando voce a coloro che meglio di tutti conoscono prodotti e servizi.
L’utente, ne “La Banca che vorrei”, esce da un ambito di mera passività ed ha modo di esprimere compiutamente il proprio contributo all’evoluzione dell’ente di cui è correntista: un principio altamente evoluto, che conferma il grande focus di Webank verso l’innovazione.