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Piani Individuali di Risparmio: vantaggi e agevolazioni dei PIR

01/11/2019

Piani Individuali di Risparmio, detti anche PIR, sono uno strumento recente ideato per consentire ai risparmiatori di investire il proprio denaro, contribuire alla crescita economica del Paese e usufruire al tempo stesso di importanti agevolazioni fiscali.

Scopri quali sono i punti di forza dei Piani Individuali di Risparmio, come usufruire delle agevolazioni fiscali e quanto è semplice investire in un PIR con i Fondi Comuni.

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La nascita dei PIR: cosa sono e a chi sono rivolti

PIR sono stati introdotti in Italia con la legge di Bilancio 2017 e sono utilizzati all’estero con successo già da diversi anni. L’obiettivo dei Piani Individuali di Risparmio è quello di veicolare gli investimenti dei risparmiatori e dare nuova linfa vitale alle aziende italiane sostenendo lo sviluppo del Paese.

I PIR sono uno strumento d’investimento di medio e lungo periodo e sono riservati alle persone fisiche fiscalmente residenti in Italia. Possono essere definiti dei “contenitori” nei quali è possibile inserire diversi tipi di strumenti finanziari, quali: fondi comuni d’investimento, contratti assicurativi, gestioni patrimoniali o dossier titoli.

Il successo dei PIR e i loro punti di forza

Lanciati nei primi mesi del 2017, i PIR stanno riscuotendo molto successo tra gli investitori con una raccolta in Fondi PIR pari a 15,8 miliardi a fine 2017 (fonte: Assogestioni). Il successo dei PIR è legato soprattutto alle agevolazioni fiscali, che rendono l’investimento ancora più interessante, vediamo come:

  • è prevista l’esenzione al 100% della tassazione sulle plusvalenze, in genere tassate dal 12,5% al 26%, quindi il risparmiatore non dovrà pagare le tasse sulle rendite finanziarie generate dall’investimento.
  • chi investe in PIR è esentato anche dal pagamento delle tasse di successione.
  • i Fondi PIR sono alla portata di tutti, è possibile attivare un piano di accumulo (PAC) anche con importi contenuti.

Come accedere alle agevolazioni fiscali dei PIR

Per accedere ai benefici fiscali previsti dal legislatore, bisogna rispettare alcune condizioni di durata, ammontare dell’investimento e composizione del portafoglio:

  • il Piano Individuale di Risparmio deve essere mantenuto per almeno 5 anni.
  • L’importo massimo investibile è 30.000 euro l’anno per un massimo di 150.000 euro.
  • Il PIR dev’essere composto almeno al 70% da azioni e obbligazioni di emittenti italiani o di emittenti europei stabili in Italia e al 21% (il 30% del precedente 70%) in società a media/piccola capitalizzazione.

Investire in un PIR con i Fondi Comuni è più semplice

I Fondi Comuni cosiddetti PIR compliant offerti dalle Case di Gestione di diritto italiano o estero (SGR o SICAV) rispettano già la composizione dell’investimento richiesta dalla normativa per accedere alle agevolazioni fiscali.

La Casa di Gestione infatti gestisce ogni aspetto dell’investimento, liberando il risparmiatore da ogni incombenza e occupandosi di:

  • mantenere la composizione di portafoglio secondo le previsioni normative;
  • ottimizzare l’investimento in funzione dell’andamento dei mercati finanziari, attraverso una gestione professionale;
  • gestire le fiscalità e l’applicazione delle agevolazioni fiscali fungendo da sostituto d’imposta per l’investimento in un Fondo PIR.

Il sottoscrittore deve solo rispettare il limite investibile di massimo 30.000 € all’anno (150.000 € in totale) e mantenere l’investimento in portafoglio per almeno 5 anni.

Come per qualsiasi altra forma di investimento, il risparmiatore è libero di rimborsare un Fondo PIR in qualsiasi momento, tuttavia il rimborso prima dei 5 anni comporta la perdita degli eventuali benefici fiscali.

 

di AdviseOnly

 

 

 

L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

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