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Cos’è la curva dei tassi di interesse e come leggerla

24/10/2019

Abbiamo visto la stretta relazione che lega le obbligazioni con i tassi di interesse e come questi ultimi, in determinati contesti del ciclo economico, possano salire e scendere. Il costo del denaro, rappresentato dai tassi di interesse, non è sempre uguale e cambia a seconda della scadenza di riferimento. Per esempio: il rendimento offerto da un’obbligazione a un anno è diverso rispetto a quello offerto dallo stesso tipo di obbligazione con scadenza a cinque anni.

Che cos’è la curva dei tassi di interesse e perché è utile per chi vuole investire in obbligazioni?

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Scadenza e rendimento

La curva dei tassi di interesse è uno strumento utile non solo per gli operatori di mercato ma anche per i singoli risparmiatori. E sono proprio scadenza e rendimento gli elementi fondamentali per tracciare la curva in questione. Consideriamo i titoli obbligazionari della stessa categoria di investimento (ad esempio i nostri titoli di Stato) ma con scadenze diverse. Collegando i punti individuati dal rendimento totale che l’investitore ottiene se conserva l’obbligazione fino alla scadenza e il tempo che resta prima della stessa scadenza si ottiene proprio la struttura a termine dei tassi di interesse, in gergo tecnico è chiamata yield curve.

Il livello della curva dei rendimenti

Il livello della curva e i relativi spostamenti, verso l’alto o verso il basso, riflette principalmente la politica monetaria decisa dalla banca centrale del Paese di riferimento. Il programma di Quantitative Easing, ad esempio, lanciato dalle banche centrali per dare sostegno all’economia negli anni della crisi e che nella maggior parte dei Paesi continua ancora, ha contribuito a “schiacciare” la curva dei rendimenti e quindi a ridurre i tassi di interesse su diverse scadenze.

L’inclinazione della curva

Le curve dei tassi di interesse non sono tutte uguali e possono presentare diverse forme e quindi diverse inclinazioni. L’inclinazione è influenzata principalmente da due fattori: il premio al rischio, che gli investitori richiedono per investire nelle obbligazioni a lungo termine rispetto a quelle a breve, e le aspettative sui futuri tassi di interesse, quest’ultimi legati alle aspettative di inflazione. Le possibili forme che una curva può assumere in base al contesto economico sono molteplici.

  • Curva piatta: i tassi a breve sono in linea con quelli di lungo termine. Questo si verifica quando sul mercato vi è un’aspettativa di rallentamento dell’attività economica. Una curva di questo tipo solitamente indica una fase di transizione verso un’inclinazione positiva o negativa.
  • Curva inclinata negativamente: i tassi a breve termine sono più alti rispetto a quelli a lungo termine. In altre parole all’aumentare della scadenza il tasso diminuisce. Questo si verifica quando sul mercato vi sono aspettative di futuri tassi a breve più bassi rispetto a quelli attuali. Una curva di questo tipo indica una fase economica recessiva e/o deflattiva e incorpora le attese di una politica monetaria espansiva.
  • Curva inclinata positivamente: è la “normale” inclinazione della curva, con il rendimento che aumenta all’allungarsi della scadenza. Questo si verifica dal momento che le obbligazioni a lunga scadenza hanno un rischio maggiore rispetto a quelle a breve e pertanto incorporano un premio al rischio più elevato. Una curva di questo tipo indica una fase economica espansiva e/o inflattiva e incorpora le attese di una politica monetaria ristrettiva, contraddistinta da un aumento dei tassi delle banche centrali.

di AdviseOnly

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L’articolo è di carattere divulgativo aggiornato alla data di pubblicazione. Per conoscere l’offerta della Banca consulta l’area Prodotti.

 

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