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Analisi fondamentale e tecnica: Cosa sono e come usarle per il trading

16/02/2024

Cos'è l'analisi fondamentale nel trading?

Nel linguaggio del trading l’analisi fondamentale è un metodo di valutazione del prezzo delle azioni di una società quotata basato sulla lettura dei dati di bilancio (ricavi, utili, etc.) integrati con i dati di borsa dell’azione stessa (variazione del prezzo del titolo, variazione dei volumi scambiati, etc.), ed è così definita in quanto considera appunto i dati “fondamentali” per l’attività di un’impresa.

Mentre quindi l’analisi tecnica per il trading prende in considerazione soltanto i dati di borsa (analisi quantitativa), l’analisi fondamentale utilizza numerose informazioni differenti, con particolare riferimento al modo con cui le società producono reddito e alle prospettive del settore in cui sono inserite (analisi qualitativa).

Il presupposto di partenza è che il prezzo espresso nella quotazione di borsa del titolo sia frutto della percezione che il mercato ha del valore di una società e non il valore reale della società stessa. Il mercato è infatti composto da un gran numero di soggetti (banche, hedge fund, privati…) ognuno dei quali negozia le azioni sulla base di valutazioni ed interessi soggettivi non sempre corretti o comunque variabili.

Come l’analisi tecnica, anche l’analisi fondamentale non è una scienza, cioè non dà risposte certe e oggettive, ma ciò che se ne deduce dipende da fattori diversi, non ultimo l’interpretazione dell’analista.

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Le basi dell’analisi fondamentale

L’analisi fondamentale comprende un insieme di tecniche volte a individuare le opportunità di trading mediante l’esame delle tendenze e la focalizzazione sui modelli. Gli investitori impiegano questa metodologia per valutare il reale valore intrinseco di un’azione. Attraverso l’analisi di dati finanziari cruciali resi pubblici, si valuta se una società rappresenti un investimento meritevole.

Per comprendere il reale valore di un’azienda (e quindi delle sue azioni) è necessario essere in grado di stimarne la capacità di produrre reddito ed eventualmente dividendi. Per fare questo bisogna considerare il bilancio consolidato (cioè di tutto il gruppo di imprese che fa capo alla società principale, non di una singola azienda del gruppo), il mercato in cui la società opera (concorrenza, prospettive presenti e future), le condizioni generali macroeconomiche (fase di recessione/crescita mondiale o nazionale) e le informazioni disponibili sulla società e sul titolo. All’interno del bilancio vanno invece considerati il conto economico e lo stato patrimoniale dell’azienda.

I dati più importanti del conto economico sono:

  • Ricavi (vendita di beni e servizi);
  • Margine operativo lordo (MOL, o in inglese EBITDA, misura della capacità di ottenere introiti da reinvestire nella propria attività);
  • Reddito operativo (in inglese EBIT, è il MOL al netto degli accantonamenti e degli ammortamenti);
  • Utile lordo (reddito operativo più altri redditi finanziari e straordinari);
  • Utile netto (utile lordo a cui sono state detratte le tasse).

Di grande importanza come indicatore è anche l’utile per azione (in inglese EPS, earning per share).

Per quanto riguarda lo stato patrimoniale, si divide in attività (come la società utilizza strumenti e capitali raccolti da soci, creditori e investitori) e passività (fonti di finanziamento, debiti, etc.).

I dati del bilancio annuale consolidato (aggiornato trimestralmente e/o semestralmente), rappresentano la fotografia dello stato della società. Questi dati vengono elaborati tra loro per avere alcuni indicatori importanti sulle prospettive della società e successivamente integrati con i dati di borsa per avere ulteriori indicatori sulle prospettive borsistiche del titolo azionario della società stessa. Questo perché, come detto, valore reale e valore borsistico possono non coincidere.

Tra i più importanti indicatori di redditività di un’azienda ve ne sono due, noti con acronimi inglesi: il ROI (return of interest, indica se il capitale utilizzato per l’attività rende più di quanto costa prenderlo in prestito) e il ROE (return of equity, indica se il capitale utilizzato per l’attività rende di più rispetto a investimenti alternativi semplici come per esempio i titoli di Stato).

I più importanti indicatori di analisi fondamentale che integrano bilancio e quotazione di borsa sono invece:

  • Price/earnings (P/E, rapporto prezzo di borsa/utile per azione);
  • Price/book value (P/BV, rapporto prezzo di borsa/patrimonio netto per azione);
  • Price/cash flow (P/CF, rapport prezzo di borsa/flusso di cassa per azione);
  • Dividend/yield (rapport dividendo/prezzo di un’azione).

Ognuno di questi indicatori dà precisi segnali su aspetti specifici dell’evoluzione stimata di una società.

Infine, per valutare in quale contesto macroeconomico la società quotata si muove, devono essere considerati altri indicatori, appunto indicatori macroeconomici, come la variazione del prodotto interno lordo, dell’inflazione, dei tassi d’interesse, della normativa fiscale, etc.

L’analisi fondamentale per il trading

Dal punto di vista operativo è possibile investire con l’analisi fondamentale in tre modi:

  1. Esaminando e confrontando i bilanci di più periodi, il mercato di attività e lo stato generale della società, monitorando al contempo le informazioni e le notizie che la riguardano, per ottenere una stima sulla redditività futura, integrandola poi con i dati di borsa attraverso software appositi (anche integrati nelle piattaforme per il trading online): significa fare tutto da soli e studiare costantemente bilanci e informazioni, con grande dispendio di tempo ed energie ma avendo così informazioni e dati di prima mano;
  2. Basandosi completamente sul consensus (cioè l’insieme dei giudizi dati sulla società da analisti professionisti, di solito raccolto e diffuso da società specializzate in informazione finanziaria come Reuters): al contrario del punto 1, significa fidarsi delle analisi compiute da altri (esperti) che, se da una parte talvolta sono in dichiarato conflitto d’interesse con le stesse società giudicate, dall’altra vengono utilizzate da praticamente tutto il mercato;
  3. Utilizzando come base di partenza il consensus per verifiche ed elaborazioni proprie.

L’utilizzo dell’analisi fondamentale per il trading online è utile soprattutto in ottica di investimenti di medio-lungo periodo. Nel caso in cui il trader prediliga investimenti di brevissimo/breve periodo va tenuto presente che questo metodo è meno affidabile in caso di repentini cambiamento di scenario e che è quindi consigliabile utilizzarla insieme all’analisi tecnica.

Alcuni broker online offrono servizi di analisi fondamentale integrati nelle rispettive piattaforme, fornendo per esempio il consensus degli analisti. Ogni analista esprime periodicamente un giudizio sintetico (detto raccomandazione o rating, come comprare, vendere, incrementare, conservare o altro, indicando inoltre un prezzo obiettivo o target price. Monitorando l’evoluzione dei rating e dei target price è dunque possibile avere un’idea di come si evolve il consensus e quindi di come gli esperti vedono il futuro della società.

I dati forniti dagli indicatori dell’analisi fondamentale possono essere poi inseriti all’interno di grafici di borsa per compararne l’evoluzione con l’andamento del titolo, con particolare interesse per i momenti che coincidono con eventi societari straordinari.

Cos’è l’analisi tecnica per il trading

È un metodo basato su un complesso insieme di tecniche per analizzare l’andamento passato dei prezzi degli strumenti finanziari quotati col fine di prevederne l’andamento futuro.

Questo metodo presuppone tre ipotesi di fondo: ciò che è accaduto in passato accadrà anche in futuro, i prezzi si muovono seguendo tendenze definite e riconoscibili (trend) e il prezzo dello strumento finanziario è l’espressione di tutte le variabili legate allo strumento stesso, per cui non vi è bisogno di nessun’altra informazione aggiuntiva (“il prezzo sconta tutto”).

Nel corso degli anni l’analisi tecnica per il trading si è evoluta in diversi filoni, sviluppando così, accanto all’analisi grafica (basata cioè sui grafici), l’analisi algoritmica, l’analisi ciclica e altre ancora.

Se guardiamo un grafico lineare di uno strumento finanziario quotato, in mercati regolamentati ma anche in circuiti over-the-counter come il Forex, vediamo che mostra una linea spezzata irregolare, rappresentazione del prezzo che si sviluppa nel corso del tempo. Questa linea spezzata è quindi composta da numerosi picchi verso l’alto e verso il basso, detti massimi e minimi.

Le piattaforme operative di trading sono dotate di funzioni per tracciare le trendline o linee di tendenza, oblique od orizzontali, per connettere manualmente o in modo automatico sequenze di massimi e di minimi ed avere un’idea della direzione verso cui si sta muovendo il prezzo: al rialzo, al ribasso o lateralmente.

Una volta tracciate sul grafico una o più linee che connettono massimi o minimi ritenuti significativi, queste linee possono diventare supporti (se il prezzo scendendo vi si appoggia senza riuscire a proseguire oltre) o resistenze (se il prezzo salendo vi si scontra senza riuscire a superarle); l’eventuale violazione o rottura al ribasso delle linee di supporto o al rialzo delle linee di resistenza può indicare l’inversione o la continuazione di una tendenza che l’analista-trader può sfruttare a suo vantaggio.

Per identificare la tendenza di un prezzo vi sono altri dati che possono essere tenuti presenti: l’andamento semplice dei volumi (cioè dei capitali scambiati su quello strumento nel periodo di tempo considerato) e gli indicatori/oscillatori.

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